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Le Alpi Marittime

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magliolo panorama

Dal Colle di Cadibona il profilo orografico tende a innalzarsi gradualmente, mantenendosi sempre al di sotto dei 1400 m s.l.m. In questo tratto, denominato savonese-finalese, le cime più alte sono il Monte Carmo di Loano (1389 m), il Monte Settepani (1386 m) ed il Bric dell'Agnellino (1335 m).

Dopo il Colle di San Bernardo di Garessio (957 m), il paesaggio diventa nettamente più alpino e si superano i 1500 m con le vette del Monte Galero (1708 m), del Monte Dubasso (1538 m), del Monte Armetta (1739 m) e del Monte della Guardia (1654 m). A ovest del Colle di San Bernardo di Mendatica (1263 m) la displuviale principale della catena si eleva rapidamente al di sopra dei 2000 m, fino alla cima del Monte Saccarello (2201 m), la più alta del settore imperiese.

A partire dalla cima del monte Saccarello, lo spartiacque si ramifica in più direzioni. La prima si protende dal Saccarello verso sud-est e, dopo la depressione del passo di Collardente (1586 m), si innalza ancora oltre i 2000 m con la Cima di Marta (2136 m), il monte Grai (2012 m) e il monte Pietravecchia (2038 m). Oltrepassato l'imponente contrafforte roccioso del monte Toraggio (1972 m), decresce rapidamente verso Ventimiglia. La seconda catena si distacca dalla vicina Cima Missun (2356 m) e si sviluppa per una decina di chilometri verso est, includendo il massiccio isolato dell'alpe di Cosio (1907 m). Una terza catena si stacca dal gruppo del Saccarello in direzione sud-ovest e, dopo il monte Monega (1882 m), degrada verso il monte Bignone e la costa sanremese.

Lo spartiacque principale è tuttavia quello che delimita la valle del Roja fino al colle di Tenda. In questo tratto, su cui corre il confine amministrativo tra il Piemonte ed il Dipartimento delle Alpi Marittime, si ergono alcune delle cime più alte delle Alpi Liguri: il monte Bertrand (2482 m), la Punta Marguareis (2651 m), la Testa Ciaudion (2386 m) ed il monte Becco (2300 m).

All'altezza della Punta Marguareis si stacca verso est una dorsale montuosa che delimita a nord l'alta Val Tanaro e include molte delle cime maggiori della catena, quali il monte Mongioie (2630 m), il Pizzo d'Ormea (2476 m) ed il monte Antoroto (2144 m). Da questa importante linea displuviale, che si sviluppa per quasi 50 km, si distaccano alcune vallate secondarie, orientate da sud verso nord, conosciute come "Valli monregalesi": Valle Pesio, Valle Ellero, Valle Corsaglia, Valle Casotto e Valle Mongia. Sulle creste spartiacque tra queste valli si trovano ulteriori cime notevoli, quali il monte Mondolè (2382 m).

panorama alpi marittime